lunedì 13 maggio 2019

Chi sarà mai? - capitolo 3


“E’ molto importante quello che ti devo dire”
Era il mio capo, Gianfranco, che mi aveva appena chiamato per parlare con me di una questione importante, si capiva dal tono della sua voce, così serio come mai prima. Mi sono sforzato a dire qualcosa dopo vari secondi nei quali sono rimasta paralizzata con la paura che strisciava sulla mia schiena come un serpente velenoso.
“c...c...cosa è successo?” le parole tremanti uscirono dalla mente fuori e sono salita in macchina. Ti dico solo che non sono riuscita a uscire dal parcheggio. Come mai? La mia auto era priva di gasolio quindi sarei dovuta camminare alla prossima stazione di servizio per chiedere un aiuto e sarà quello che feci. Mancavano una quarantina di minuti al mio appuntamento con Gianfranco quando sono arrivata lì e non avevo tempo da sprecare.
“Ti dovrò parlare da persona. Ci dovremo incontrare… oggi per cena?”
“uhh...”
“Benissimo! Ci vediamo fra un ora alla PizzariTa”
Dall’altra parte della strada c’era un uomo che mi fissava. Aveva una barba lunga e occhi piccoli ma era intento a fissarmi. Dopo qualche minuto si avvicina a me e mi chiede:
“C’è un problema?”
“No...”
“mmm… ok, io ho una bicicletta ma visto che non c’è nessun problema io allora posso andarmene.” e così l’uomo si è girato, ma mentre stava per andarsene io lo fermai e gli pregai:
“per favore! Potrei avere in prestito la sua bicicletta? Per favore!”
Poi, nel silenzio totale, l’uomo sconosciuto ha appoggiato in mezzo al parcheggio la sua bicicletta blu e successivamente è uscito da questo luogo pieno di automobili di tanti colori. Ho corso verso il mio nuovo mezzo di trasporto alla pizzeria e ho iniziato a pedalare.
Dopo 25 minuti ero arrivata davanti alla pizzeria e, dopo aver gettato per terra la bici, sono corsa rapidamente dentro il ristorante e intanto mi facevo una doccia nel mio sudo. Gianfranco era già seduto a uno dei tavoli ma era apparecchiato per tre persone. Chi sarà mai stato la terza persona destinata a cenare con noi?
“posso sapere cos’era quello che era così importante?”ho chiesto a Gianfranco.
“siediti… c’è qualcuno che vuole parlare con te”
Dopo aver attraversato parecchi minuti in silenzio ho sentito qualcuno gridare:
“ahhh!”
Mi sono rivolta verso da dove sembrava che venisse quel suono squillante. Una donna con addosso un grembiule a quadretti bianchi e rossi. Sulla camice sporca di farina c’era un tesserino attaccato con una spilla da balia sulla quale era scritto Rita.
“Ahh!” esclamò mentre saltellava verso di me. “ Sei la mia idola! E sei nella mia pizzeria!”
Si è seduta di fianco a me e Gianfranco mi disse: “come vedi ‘qualcuno’ ha voluto sicuramente parlare con te. Eccoti: Rita della PizzariTa”
“c...c..ciao Rita” stavo ancora tremando perché non avevo più parole.
“ciao! Posso farti delle domande Giulia Giangingiotto!”
“Ma… io non mi chiamo Giulia Giangingiotto”
“Come? Gianfranco qua mi ha raccontato di conoscerti!”gridò Rita
“um...”
Di scatto si alzò dal tavolo e se ne andò dal tavolo con pessimo umore. É successo tutto così veloce che sono rimasta un po’ sballordita.
E questo fu la fine della mia giornata strana!
Dai! Scherzo! Non è mai tutto terribile! Ho fatto tante conoscenze anche se erano delle persone umm… strane, poi dopo cena sono andata a sfogarmi con un gelato! E poi? Il mio capo, Gianfranco ha deciso di dare una promozione ma anche se non ho capito se fosse un atto di pietà dopo quello che è successo ma almeno l’ho avuto! Ahh… Bella vita!
                                                                                                    kangaroo_forbicioso.it

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