“E’ molto importante quello che ti devo dire”
Era il mio capo,
Gianfranco, che mi aveva appena chiamato per parlare con me di una
questione importante, si capiva dal tono della sua voce, così serio
come mai prima. Mi sono sforzato a dire qualcosa dopo vari secondi
nei quali sono rimasta paralizzata con la paura che strisciava sulla
mia schiena come un serpente velenoso.
“c...c...cosa è
successo?” le parole tremanti uscirono dalla mente fuori e sono
salita in macchina. Ti dico solo che non sono riuscita a uscire dal
parcheggio. Come mai? La mia auto era priva di gasolio quindi sarei
dovuta camminare alla prossima stazione di servizio per chiedere un
aiuto e sarà quello che feci. Mancavano una quarantina di minuti al
mio appuntamento con Gianfranco quando sono arrivata lì e non avevo
tempo da sprecare.
“Ti dovrò parlare
da persona. Ci dovremo incontrare… oggi per cena?”
“uhh...”
“Benissimo! Ci
vediamo fra un ora alla PizzariTa”
Dall’altra parte
della strada c’era un uomo che mi fissava. Aveva una barba lunga e
occhi piccoli ma era intento a fissarmi. Dopo qualche minuto si
avvicina a me e mi chiede:
“C’è un
problema?”
“No...”
“mmm… ok, io ho
una bicicletta ma visto che non c’è nessun problema io allora
posso andarmene.” e così l’uomo si è girato, ma mentre stava
per andarsene io lo fermai e gli pregai:
“per favore!
Potrei avere in prestito la sua bicicletta? Per favore!”
Poi, nel silenzio
totale, l’uomo sconosciuto ha appoggiato in mezzo al parcheggio la
sua bicicletta blu e successivamente è uscito da questo luogo pieno
di automobili di tanti colori. Ho corso verso il mio nuovo mezzo di
trasporto alla pizzeria e ho iniziato a pedalare.
Dopo 25 minuti ero
arrivata davanti alla pizzeria e, dopo aver gettato per terra la
bici, sono corsa rapidamente dentro il ristorante e intanto mi facevo
una doccia nel mio sudo. Gianfranco era già seduto a uno dei tavoli
ma era apparecchiato per tre persone. Chi sarà mai stato la terza
persona destinata a cenare con noi?
“posso sapere
cos’era quello che era così importante?”ho chiesto a Gianfranco.
“siediti… c’è
qualcuno che vuole parlare con te”
Dopo aver
attraversato parecchi minuti in silenzio ho sentito qualcuno gridare:
“ahhh!”
Mi sono rivolta
verso da dove sembrava che venisse quel suono squillante. Una donna
con addosso un grembiule a quadretti bianchi e rossi. Sulla camice
sporca di farina c’era un tesserino attaccato con una spilla da
balia sulla quale era scritto Rita.
“Ahh!” esclamò
mentre saltellava verso di me. “ Sei la mia idola! E sei nella mia
pizzeria!”
Si è seduta di
fianco a me e Gianfranco mi disse: “come vedi ‘qualcuno’ ha
voluto sicuramente parlare con te. Eccoti: Rita della PizzariTa”
“c...c..ciao Rita”
stavo ancora tremando perché non avevo più parole.
“ciao! Posso farti
delle domande Giulia Giangingiotto!”
“Ma… io non mi
chiamo Giulia Giangingiotto”
“Come? Gianfranco
qua mi ha raccontato di conoscerti!”gridò Rita
“um...”
Di scatto si alzò
dal tavolo e se ne andò dal tavolo con pessimo umore. É successo
tutto così veloce che sono rimasta un po’ sballordita.
E questo fu la fine
della mia giornata strana!
Dai! Scherzo! Non è
mai tutto terribile! Ho fatto tante conoscenze anche se erano delle
persone umm… strane, poi dopo cena sono andata a sfogarmi con un
gelato! E poi? Il mio capo, Gianfranco ha deciso di dare una
promozione ma anche se non ho capito se fosse un atto di pietà dopo
quello che è successo ma almeno l’ho avuto! Ahh… Bella vita!
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