Dopo
aver scelto la mia meta e aver confermato la data, decido di fare una
sorpresa alla mia migliore amica Erika. Poco dopo di dieci secondi,
dalle molteplici chiamate alla mia amica, inizio a fantasticare sul
motivo della sua assenza. Poteva essere stata rapita da dei cretini o
ancor peggio essersi immischiata in una lotta in cui gli scontri si
basavano tra il Ciobar e i marshmallow alieni (lotta all'ultimo
zucchero). Poi mi ricordo che era a pallavolo e che, quando ci
andava, spegneva sempre il telefono. Si sarà trovata 250 messaggi e
27 chiamate. Dopo aver scoperto la notizia, un senso di disagio mi
scorre per tutto il corpo. Dopo tre ore visualizza i messaggi e non
risponde. Sento la frustrazione arrivarmi al cervello e la rabbia
riempirmi il cuore. Nella barra noto la scritta “online”. Mando
subito i peggiori messaggi mai scritti nella mia vita. Passano dieci
minuti e la scritta cambia in “sta scrivendo”. Leggo il suo
messaggio: “avevo il cell morto e, quando ero online, stavo
leggendo i messaggi”. Sempre con il disagio che mi sta addosso, le
mando un sacco di scuse e dopo le propongo la mia sorpresa: venire in
viaggio insieme a me per un mese a Miami per farmi perdonare. Prima
di ricevere la risposta, sento il citofono suonare. Era Erika che mi
chiese di scendere. Ovviamente accettai. La vidi con le lacrime agli
occhi e, quando non me lo aspettavo, mi abbracciò e l'unica parola
che mi disse fu: “sì”.
Sup3rnova
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