lunedì 25 marzo 2019

Hunter parte I


"Ciao signorina,vuole raccontarmi cos'è successo?"
Rimaneva lì, in silenzio, guardandosi i piedi come se ci fosse qualcuno o qualcosa che la costringesse a non parlare.
Era tutto cominciato un po' di tempo prima, quando i suoi genitori erano partiti per una gita in occasione del loro anniversario.
"Hunter, Hunter vieni a salutare i tuoi genitori che stanno partendo!" gridava Genis, la domestica.
Eccola, stava correndo verso quella porta di legno verde scuro, con quel suo solito vestitino bianco panna, decorato con delle rose qua e là. Un nastro azzurro le avvolgeva dolcemente la vita chiudendosi dietro alla schiena con un fiocco enorme.
Indossava delle piccole e lucenti ballerine nere. Era magra con i capelli castani che le cadevano sulle esili spalle.
"Ciao mamma, ciao papà ci vediamo tra una settimana" li stava stringendo tutti e due in un grosso abbraccio
"Ciao tesoro, fai la brava con Genis" si era raccomandata la signora Morgan.
Il taxi li stava aspettando. Caricate le ultime valigie nell'auto, salutarono la figlia con un cenno della mano.
Era il 12 giugno del 1830. Hunter aveva trascorso una normalissima giornata d'estate.
"Hunter, Hunter, cara, è ora di andare a dormire!" aveva gridato Genis.
La ragazzina era a giocare con la sua preziosissima bambola di porcellana, le stava cambiando il vestitino e la stava coricando sul mobiletto di legno dove l'appoggiava di solito.
Si era alzata e, dopo essersi spazzolata i capelli e i denti, si era rifugiata sotto le calde coperte del suo lussuoso letto.
La camera di Hunter era molto spaziosa, le pareti bianche con decorazioni dorate, un intero muro ricoperto dall'imponente armadio di legno chiaro.
La ragazzina si era addormentata molto presto poiché quella giornata era stata decisamente impegnativa.
In quella stanza regnava un silenzio di tomba, nessuno parlava, niente si muoveva. Sembrava che neanche l’aria si muovesse.
Scoccò la mezzanotte, era la prima volta che quel pendolo in salotto suonava. Hunter si svegliò di soprassalto.
Si mise a sedere sul letto e si stropicciò gli occhi.
Hunter” sussurrò una voce. Una voce infantile, sembrava di un bambino della stessa età della ragazzina.


                                                                                                    B.Eneri06

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